mercoledì 30 aprile 2014

Young Blood .


Ho un nuovo amore o una nuova passione, non so bene come definirla. So, di per certo, come si chiama: Chiara Gamberale.Ho scoperto questa scrittrice italiana, di soli 37 anni, un po' per fortuna e un po' per caso, quando un noioso pomeriggio milanese ho deciso di acquistare il suo ultimo libro, Per Dieci Minuti. Se devo essere sincera, sarà che ne avevo sentito tanto parlare sui Social Network, che avevo dato per scontato fosse uno di quei libretti "demenziali e superficiali" sull'amore, i valori della vita e bla bla bla. E invece che dirvi, pagina dopo pagina, mi sono dovuta ricredere. Altro che superficiale, Chiara Gamberale è una di quelle toste; una di quelle persone capaci 
di entrare nel profondo dell'Io e non solo del suo personale ma nell' Io di ogni singolo lettore. Lo fa attraverso uno strumento che, siamo obiettivi, oggi è quasi ormai sconosciuto a molti, alla maggior parte forse, la scrittura. Ormai le parole sono una roba per vecchi, per gli antichi romantici, (neanche a poterli definire Vintage; quelli almeno sarebbero di moda); perché oggi si preferiscono i simboli per definire uno stato d'animo, un sentimento, un'intenzione come se si avesse quasi timore di usare le parole... forse perché le parole potrebbero definire qualcosa o qualcuno?! Forse perché oggi scoprirsi, mettersi a nudo è un qualcosa di troppo scontato e si preferisce òmascherarsi piuttosto che definirsi?!
La gente ha paura di dire quello che pensa. Perchè se ne vergogna.

(...) Funziona così anche nell'amore, dove si tace molto più di quanto si dica. Persino nell'amicizia, che dovrebbe essere il luogo dove la parola non conosce inibizioni e divieti. Ci censuriamo continuamente per paura di deludere, offendere, restare soli (...) 
La Gamberale è una di quelle persone che mi piace definire controcorrente; speciale, diversa da tutte ma uguale a tante; una di quelle che hanno dalla loro parte il coraggio di parlare, esprimere, dar voce alle proprie paure; una di quelle che hanno conosciuto, vissuto e sconfitto il dolore. Chiara Gamberale è una persona come tante, ma diversamente da tante parla di sè, del suo passato, del suo presente senza paura, vergogna, senza pensare al pensiero altrui. E' proprio ciò che mi piace della sua scrittura, il fatto che ogni suo libro altro non è che una parabola della sua di vita. In ogni libro è sottintesa la sua esperienza di vita, che profondamente l'ha segnata interiormente definendo la grande personalità e la grande scrittrice che è diventata tuttora. Questo, voglio chiarire, non è un post di elogio ma semplicemente una pagina di "diario virtuale" (mi piace definirlo così) in cui semplicemente volevo esprimere il grande contributo che i libri dell'autrice riescono a dare alle mie mattine un po' noiose. Non è un caso che Thin, il mio ultimo post, riporta un estratto tratto dal primo capolavoro della Gamberale, Una vita sottile. Che altro dire se non Buon pomeriggio per tutto il pomeriggio, a tutti.






                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

I have a new love or a new passion, I don't know how to define it. I know, surely, its name: Chiara Gamberale. I discovered the Italian writer, just 37 years old, when a boring afternoon in Milan I decided to buy his latest book, For Ten Minutes. To be honest, it will be that I had heard so much about the Social Network, which I had taken for granted was one of those books "simple and superficial" love, the values ​​of life and bla bla bla. Rather than tell you, page after page, I've changed my though. 

Other than superficial, Gamberale is one of those hard people who can to enter into deep ego and not only into hers but into each individual player. It does this through a tool that we are objective, today it is now almost unknown to many, perhaps most, writing. Now the words are    a thing for old, for the ancient romantic (they can not even define Vintage, those would be at least in fashion); because today you prefer symbols to define a mood, a feeling, an intention as if you had almost afraid to use the words ... perhaps because the words could describe something or someone?! Maybe because today discovered, get naked is something too obvious and would prefer mask themselves rather than be defined?!

The Gamberale is one of those people that I like to call counterflow; special , different from but equal to many ; one of those who have on their side the courage to speak , to express, to voice their fears ; one of those who knew , lived and defeated the pain. Chiara Gamberale is a person like any other, but unlike a lot of talk about himself, his past, his present without fear , shame, without thinking about the thoughts of others . It 's what I like about his writing , the fact that every book is nothing more than a parable of his life . Each book is implied his experience of life, which has deeply marked interiorly defining the personality and the great writer who has become today. This post , I want to clarify, is not a post of praise but simply a page of " virtual diary " ( I like to call it that) where they simply wanted to express the great contribution that the author's books to my mornings ; not surprisingly, Thin shows an excerpt from the first masterpiece of Chiara Gamberale , a slim waist. 


1 commento:

  1. Grazie Rosi!!!Cercavo proprio qualcosa di nuovo da leggere!!! E a proposito di usare le parole...mi ci è voluta una vita per imparare ad usarle senza preoccuparmi troppo delle conseguenze ed ora che le mie parole mi sono amiche mi rendo conto che come dici tu esprimersi è uguale a mettere e mettersi a nudo ed è assolutamente più facile portare in giro una maschera,una divisa,un mantello dell'invisibilità alla Harry Potter o un metaforico costume per la propria autenticità. Per paura di essere giudicati,per paura delle conseguenze delle parole dette e ascoltate, per "comodità"... Alla gente non piace sentir e dire davanti a un paio di occhi, un emotion di whatsapp è preferibile, è più facile, è più comodo,ma mettiamola così: per noi che amiamo la moda e pensando ad Anna Dello Russo che dice sempre che "se è comoda non è moda" potrei dire che se fosse "comoda" non sarebbe neanche personalità e come la moda alcuni la sanno indossare e altri no...Bacetti Rosiiii

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